Sabato 14 Febbraio 2015 ore 17.30
Palazzo d’Arnolfo – Museo delle Terre
Nuove
Presentazione del libro
donnArchitettura
a cura di Maria Grazia
Eccheli e Mina Tamborrino
Interverranno Sandra Romei (Vice Sindaco e Assessore
alle politiche di genere), Valentina
Artini
( Assessore all’
urbanistica), Gabryela Dancygier (Scrittrice
e saggista), Claudia Cerelli (Delegata
AIDIA), Chiara Alterini
(Imprenditrice)
Ritratti
delle protagoniste nelle terre di Franca
Pisani
Saranno
presenti le autrici
Esiste un modo
femminile di fare architettura? Un
qualche approccio estetico, ad esempio, che caratterizzi gli spazi creati da un
architetto-donna, e li renda per questo riconoscibili e diversi dai luoghi e
dalle forme progettate da un architetto-uomo?
E tra le donne
architetto c’è qualcosa che accomuna la “tenace, irriducibile” Gae Aulenti, indipendente sperimentatrice
di spazi innovativi di fama internazionale, alla devota Lilly Reich, raffinata progettista di interni e di mobili di arredo,
perennemente all’ombra del compagno di vita e di lavoro Mies van der Rohe,
misconosciuta e “mortificata dalla Storia”?
Difficile
rispondere: quello che emerge dalla pubblicazione dall’evocativo titolo “DonnArchitettura”
è certamente una sconfinata varietà di mondi e di linguaggi architettonici appartenenti
all’universo femminile. “Un libro di donne progettato da donne”, che non cavalca
però una facile retorica da quote rosa, ma che ha il merito di andare a illuminare
una zona d’ombra della storia di questa disciplina, rendendo giustizia a tutte
quelle “pioniere dell’architettura”, che con fatica hanno tracciato per noi la
strada: razionalizzando gli spazi e gli oggetti del lavoro domestico, come Margarete Schütte- Lihotzky; o conquistandosi rispetto
e una posizione di rilievo all’interno di un mondo professionale fortemente
maschilista, come Marianne Brandt; o ancora ricoprendo, in modo critico ed
indipendente, prestigiosi incarichi accademici, come Jaqueline Tyrwhitt.
Le curatrici, Maria Grazia Eccheli e Mina Tamborrino, hanno immaginato tre ambienti per animare questo spazio al
femminile. L’ingresso è costituito dai
RITRATTI, dove giovani ricercatrici hanno ripercorso il passato prossimo delle
loro antenate, per fare finalmente
emergere tutto l’universo di esperienze e competenze troppo a lungo nascoste o
trascurate.
Seguono le
STANZE, spazio più intimo e raccolto, galleria di ritratti realizzati da Franca Pisani, artista fiorentina che
ha contribuito a dare un volto alla
storia individuale di ciascuna protagonista, attraverso l’utilizzo, forse non
del tutto casuale, di pergamena e di ossidi di (madre) terra.
In uscita troviamo i PAESAGGI, dove la
narrazione architettonica continua,
ma si apre alla città-territorio, andando a indagare rapporti e relazioni tra
spazi aperti e spazi costruiti.
Se le
generalizzazioni hanno un senso, questo potrebbe essere allora, in risposta
alla domanda inziale, il tratto distintivo che caratterizza il fare
architettura al femminile: la
competenza innata nel tenere conto delle relazioni,
la capacità di prendersi cura anche
quando si progetta.
O come scrive Ida Origgi il “saper guardare prima
ancora che provare ad affermare qualcosa”.
La rassegna “ Le Piazze del sapere” è promossa dal
Comune di San Giovanni Valdarno - Biblioteca Comunale, con il patrocinio
della Provincia di Arezzo e della
Regione Toscana, in collaborazione con
Unicoop Firenze - Bibliocoop di San Giovanni Valdarno e le Associazioni
culturali Conkarma, Liberarte e Pandora nell’ambito del
progetto “Presta i libri&Co.”