Venerdì 15 novembre 2019 ore 17.30
Palazzo d’Arnolfo | Museo delle Terre Nuove
“L’ultimo
sopravvissuto di Cefalonia”
di Filippo Boni
(Longanesi
editore)
Saluti Valentina Vadi, Sindaco di San Giovanni Valdarno
Fabio
Franchi, Assessore alla Cultura di San
Giovanni Valdarno
Carla Bernacchioni, presidente Sez. Soci Coop S.Giovanni V.no
Intervengono Orlando Materassi, Associazione Nazionale Ex Internati
Andrea Schincaglia,
viaggiatore
Letture a cura di Mimmo Calcara e Sara Simoni
Modera Marco Corsi, giornalista
Interverrà in collegamento
video Bruno Bertoldi, protagonista
del libro
Sarà presente l’autore
Iniziativa in
collaborazione con la Sezione Soci Coop S.Giovanni V.no
«Ricordi quelle acque cristalline che ancora celano
sangue e disperazione tutta italiana? Ricordi le case bianche dei pastori,
tutte a un piano, gli anfratti in cui vennero gettati i corpi dei soldati
italiani, fucilati dai nazisti dopo la battaglia seguita all'armistizio dell'8
settembre, e poi la macchia mediterranea, il profumo del ginepro, i silenzi
dalla montagna più alta?»
L’eccidio di Cefalonia del settembre 1943 sembra oggi
lontanissimo, ma è ancora prepotentemente vivo negli occhi di Bruno Bertoldi. E
lui, cento anni compiuti il 23 ottobre 2018, è rimasto l’ultimo a poterlo
raccontare. In quei giorni, migliaia di soldati italiani della Divisione Acqui
vennero trucidati dai nazisti. Bertoldi riuscì miracolosamente a fuggire, ma fu
subito catturato dai tedeschi e portato ad Atene. Da qui venne caricato su un
treno diretto allo stalag di Leopoli, in Ucraina. La Wehrmacht cercava
meccanici e Bertoldi fu destinato a un deposito di panzer, auto e moto a Minsk,
in Bielorussia. Dopo una fuga rocambolesca, lui e altri tre italiani furono
presto catturati dai partigiani polacchi che dopo un periodo di lavori forzati
li consegnarono ai russi. Ebbe così inizio una terribile marcia per centinaia
di chilometri, anche a trenta gradi sotto zero, finché, una volta arrivati a
Mosca, vennero trasferiti nell’infernale gulag di Tambov, dove in gelide
caverne scavate sottoterra Bertoldi vide morire migliaia di soldati italiani.
Nella primavera del ’45, fu spedito a seminare e a raccogliere cotone, in
condizioni estreme, nel gulag di Taškent, in Uzbekistan. Nell’ottobre 1945,
venne caricato su un carro bestiame e finalmente mandato a casa, a
Castelnuovo Valsugana, dove arrivò, ormai ridotto al lumicino e con la malaria,
soltanto la notte di Natale.
La storia delle incredibili avventure di Bruno Bertoldi è quella di un eroe suo
malgrado: un uomo per bene che ha attraversato tutti gli orrori del Novecento
cercando in ogni modo di sopravvivere, ma senza voler mai rinunciare alla
propria dignità.
Filippo Boni (1980) si è
laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze con una tesi sui
massacri nazisti in Toscana. Studioso del Novecento e degli anni di piombo,
giornalista, ha pubblicato svariati saggi sulla Resistenza e sull’età
contemporanea
La
rassegna “Le Piazze del sapere” è
promossa dal Comune di San Giovanni Valdarno - Biblioteca Comunale, con il
patrocinio della Regione Toscana, in collaborazione con Unicoop Firenze -
Bibliocoop di San Giovanni Valdarno, Associazione culturale Pandora, ValdarnoCinema Film Festival, Associazione Liberarte, Accademia Musicale
Valdarnese.
Ingresso gratuito
Informazioni
Biblioteca
Comunale,
Via
Alberti, 17 52027
San
Giovanni Valdarno
Tel.
055 9126277